GLI ESTREMISTI DI CENTRO

GLI ESTREMISTI DI CENTRO

La questione è molto grave

Il presente testo, premesso a questo studio su Comunione e Liberazione, è frutto di un intervento ad un’assemblea (5 febbraio)  di studenti presso l’Università Cattolica di Milano, organizzata per un dibattito spassionato sul medesimo argomento. Dibattito, naturalmente, che non c’è stato, per un’allergia congenita ai confronti da parte di CL.

I confronti servono sempre: la dialettica è la premessa all’esame di coscienza; può essere una via alla crescita nella stessa fede, o, se necessario, alla conversione (…).

Se non che Comunione e Liberazione, come dicevo, per principio non accetta confronti: non ha tempo da perdere in «accademie» o, sempre a suo dire, in «incontri salottieri», essa così sdegnosa «dell’equivoco borghese». Anzi, alle porte dell’aula Gemelli, CL si era premurata di affiggere un ampio «Tazebao» in cui si affermavano soprattutto due cose: una contro la legittimità della critica, l’altra sulla sua invalidità.

Secondo questi presupposti, chi non partecipa dall’interno a CL non può neppure «giudicare» la sua esperienza: appunto perché «esperienza». In altre parole, bisogna farsi tutti di CL e solo dopo e dal di dentro uno può esercitare una critica: «non si corregge se prima non si assume». A rigore, neppure un vescovo può giudicare CL se prima non si fa egli stesso un ciellino. Mentre per loro la «lettura del presente» non è che in funzione di alcune affermazioni e conclusioni date per scontate, che non verificano mai e che ripropongono ininterrottamente: cioè una lettura ispirata a degli «a priori» i quali stessi giudicano tutto e tutti. Si tratta pertanto di un «giudizio» che precede il fatto, prescinde da ogni dibattito, «poiché tutto è dato», «tutto è già saputo» nella fede. (E il giudizio è spietato, specialmente se si tratta di un cattolicesimo di sinistra, o anche appena un cattolicesimo del dissenso o della ricerca, sia pure nella «fedeltà della fede»).

Dunque, tutto è compiuto per CL: non certo nel senso di Cristo che «fa nuove tutte le cose». Il tempo si è fermato a CL. Comunione e Liberazione è l’«evento», la consumazione della storia. Al di là di CL non c’è che il nulla; ma non c’è neanche un dopo, poiché essa è il fine di tutte le cose: proprio CL, così com’è, negli esatti termini in cui i ciellini si sentono tutti folgorati. E se tu per caso, una volta entrato, dovessi sentirti a disagio e magari intravvedessi un giudizio negativo o, peggio, passassi alla critica, sei tu che verresti a trovarti fuori posto; non già che il movimento sia da rivedere o correggere. In tal caso saresti solo tu da isolare.

Con queste premesse c’era poco da attendersi confronti, quando invece c’è da prevedere solo d’essere proscritti o linciati (perché di potere ce l’hanno e molto!).

L’altra cosa detta sul «Tazebao» era che essi giudicavano inutile partecipare ad assemblee in cui si pensa solo a «vivisezionare» intellettualisticamente e male CL, quindi non era (né è!) il caso di perdere tempo.

Ora, a parte quell’«intellettualisticamente» dove si vede, proprio in bocca a universitari (!), un peculiare disprezzo della cultura, nonostante il loro sfoggio di «critica» alla cultura, la quale si rivela poi aculturale, uno sfoggio di stile spesso farneticante, a parte questo, c’è quel giudizio pronunciato appunto «a priori»: che cioè avremmo vivisezionato male. Avremmo potuto vivisezionare perfino malissimo, pessimamente, è vero, poiché la critica è un’ardua missione sempre: ma come fa uno a dire prima quale sarà una cosa che deve ancora accadere? Come giudicare prima un fatto non ancora avvenuto? E questo da parte di universitari, dicevo, da parte di gente che studia…! Neppure l’analfabeta accede a simili presunzioni. Il fatto è questo: che nessuno ama dubitare di se stesso, tanto meno CL. Comunione e Liberazione è «la verità», verità già «avvenuta», verità da fermare la storia. «Dio è con noi »! La leadership del gruppo è carismatica. Il leader è «il garante vivente dell’ideologia di gruppo, l’interprete più qualificato, con tutte le tensioni e le aspettative, anche a livello affettivo, che questo comporta da parte dei membri» (…)

«La comunità si identifica sempre più con alcune persone fisiche, dalle quali un ‘nuovo’ deve essere accettato. In questo modo ogni dissenso viene escluso, dal momento che le posizioni potenzialmente conflittuali vengono emarginate in partenza. Anche all’interno i conflitti vengono ridotti a crisi personali e l’eventuale allontanamento di un membro non è vissuto come crisi ideologica del movimento, ma come un caso personale».

Dirò che costatando come in CL tutto è ferreamente «previsto e organizzato», e come l’individuo sia seguito dalla nascita alla tomba dalla onnipresente e insonne CL (CL ha pensato perfino a ciellini in fasce), e come il ciellino deve ritmare la sua giornata, le sue relazioni, le sue vacanze ecc. (…), ho avuto l’impressione di trovarmi di fronte più che a un movimento di fede, a una specie di IBM del cattolicesimo italiano (speriamo solo italiano!, soprattutto perché noi italiani abbiamo già fatto esperienze di questo genere, e perciò possiamo digerire certi «fenomeni» più facilmente che altri).

Ecco, è questa ossessione di «una esperienza intera» che fa senso. Come si può dire che una esperienza è «intera» senza cadere in un «minismo» schiavista e in una forma di autoidolatria?, essendo rinnegato il «dualismo salvatore», per cui è impossibile non diventare integristi, e perciò dei «separati» e antilibertari.

Se la mia è un’esperienza cristiana «intera» perfino Cristo non mi trascende più: io esaurisco lo stesso Cristo, perciò si finisce la storia. (…)

 

 

Queste sono le prime pagine della Presentazione scritta da David Maria Turoldo per il volume curato da Sandro Bianchi e Angelo Turchini: Gli estremisti di centro. Il neo-integralismo cattolico degli anni ’70: «comunione e liberazione», pubblicato nel 1975 (nelle pagine successive è riportato il lungo testo del suo intervento all’Università Cattolica).

In occasione del referendum abrogativo della legge Fortuna-Baslini, che aveva introdotto in Italia il divorzio, Comunione e liberazione si schierò attivamente con il fronte abrogazionista, che uscì sconfitto dalle urne il 12-13 maggio 1974. Di fronte a tale vicenda in taluni ambienti dell’Università Cattolica di Milano maturò l’idea di scrivere una rapida presentazione del gruppo uscito dalle ceneri di Gioventù Studentesca, dopo la crisi innescata dal movimento studentesco del 1968. In quella circostanza accettò di scrivere una presentazione del volume David Maria Turoldo, il frate servita protagonista di un aspro confronto con quel movimento, in particolare con la pubblicazione di una sorta di invettiva sulle pagine del Corriere della sera, nel marzo 1975.

La proposta fu accettata dalla “prima” Guaraldi, il volume inserito nella collana “Presente imperfetto”.

Molti anni dopo Angelo Turchini ha scritto sulla genesi di quel volume: «in collaborazione con S. Bianchi, curatore formale al posto reale di R. Rusconi, tiratosi indietro all’ultimo minuto» (Sandro Bianchi era un giornalista).

 

Referenze bibliografiche

Gli estremisti di centro. Il neo-integralismo cattolico degli anni ’70: «comunione e liberazione», a cura di Sandro Bianchi e Angelo Turchini. Presentazione di David Maria Turoldo, Rimini – Firenze, Guaraldi, 1975.

Angelo Turchini, Scritture e viaggi nel tempo. 1970-2018. Note autobio-bibliografiche, Cesena, Il ponte vecchio, 2018.

Il libro di un vescovo proveniente dal movimento, Massimo Camisasca, Comunione e liberazione. La ripresa, 1969-1976, Cinisello Balsamo (Milano), San Paolo, 2003, è stata la principale fonte di cui si è servito Alberto Melloni per contestualizzare gli avvenimenti, in Laicità e profezia. La vicenda di David Maria Turoldo. Saggi storici, a cura delle ACLI di Milano e del Priorato di S. Egidio. Introduzione di Giuseppe Trotta, Palazzago (Bergamo), Servitium, 2003.

Sulle recenti vicende del  movimento si veda il volume di Marco Ascione, La profezia di CL. Comunione e liberazione tra fede e potere. Da Formigoni alla rivoluzione Carron e oltre, Milano, Solferino, 2023.