
UNA STRATEGIA EDITORIALE
Ha avuto luogo il 1° luglio 2023 l’allontanamento dalla Città del Vaticano e il rientro nella diocesi di Friburgo, in Germania (Freiburg im Breisgau), dell’antico segretario di Joseph Ratzinger – Benedetto XVI. Le polemiche insorte con la pubblicazione delle sue memorie non hanno dato modo di prestare adeguata attenzione all’arrivo concomitante in libreria di una serie di novità, avvenuta nel gennaio 2023. Il “papa emerito” Benedetto XVI era spirato l’ultimo giorno dell’anno 2022. Non era peraltro casuale la comparsa di alcuni di quei titoli, dal momento che le modalità di stampa dei libri e i meccanismo della distribuzione nelle librerie facevano risalire indietro di alcuni mesi, ma non troppi, l’inizio della loro produzione e circolazione.
Al 19 gennaio 2023 era stata programmata, a tempo debito, l’uscita in libreria di Nient’altro che la verità. La mia vita al fianco di Benedetto XVI, di Georg Gänswein (con Saverio Gaeta, Milano, Piemme, 2023). Nemmeno le incipienti polemiche che le sue ricostruzioni suscitavano, soprattutto per la visione che veniva data delle relazioni del “papa emerito” con il papa regnante, Francesco, la frenarono.
Nel corso del mese apparvero altri due titoli, in qualche misura organici alla visione generale del pontificato e della Chiesa affidate alle loro pagine. Usciva l’intervista di Franca Giansoldati, vaticanista del quotidiano romano Il Messaggero, al cardinale Gerhard Ludwig Müller: In buona fede. La religione nel XXI secolo (Milano, Solferino, 2023). Amico personale di papa Benedetto XVI, è stato incaricato di curare l’edizione dei suoi Opera omnia: una serie di volumi che raccogliessero tutti gli scritti di Joseph Ratzinger, ivi compresi quelli risalenti al suo pontificato. Il 2 luglio 2012 era stato nominato Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede da papa Benedetto XVI. Ex officio diventava Presidente della Pontificia commissione biblica, della Commissione teologica internazionale e della Pontificia commissione “Ecclesia Dei”. Creato cardinale da papa Francesco, il pontefice il 1º luglio 2017, allo scadere del quinquennio da prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, ha nominato suo successore il segretario della Congregazione stessa, l’arcivescovo Luis Francisco Ladaria Ferrer, S.I. Malgrado l’età glielo consentisse (è nato nel 1957) non ha assunto altri impegni istituzionali. La sua reputazione di difensore dell’ortodossia cattolica ha comunque trovato conferma nei numerosi casi in cui ha esplicitamente criticato le posizioni di papa Francesco. E viene ulteriormente ribadita nei ripetuti interventi in diversi siti on-line, su cui interviene in maniera diretta sull’attuale politica ecclesiastica.
La presentazione editoriale, sulla bandella, è assai chiara nell’anticipare il contenuto del libro: «Il cardinale Gehrard Müller, già prefetto della Congregazione per la Dottrina della Chiesa con Benedetto XVI, ed esponente dell’ala più ortodossa della Chiesa, per la prima volta racconta dall’interno alcuni degli episodi salienti degli ultimi due pontificati. Una lunga intervista senza censure […], in cui il teologo tedesco spiega la confusione dottrinaria che rischia di soffiare sul fuoco di nuove eresie e affronta i temi più scottanti del papato di Francesco». Non a caso, dunque, si utilizza lo stigma: “più ortodossa”.
Questi concetti sono ribaditi nella prefazione della giornalista, che sottolinea: «Liberato dal peso della Congregazione, Müller ha iniziato a girare il mondo a fare conferenze […] È grazie a questa articolata attività che si è reso conto di quanto la Chiesa si stia indebolendo». Al cardinale, e alla sua intervistatrice è molto piaciuto un paragone: «In questo momento vedo la Chiesa su un crinale e mi viene in mente quando, durante l’assedio di Costantinopoli [nel 1453], i teologi si concentravano su disquisizioni relative al colore degli occhi della Madonna» – non rendendosi conto che quanto egli diceva riferendosi ad altri, poteva innanzitutto riguardare proprio lui stesso e l’orientamento religioso di cui egli fa parte. Non a caso, poi, nelle ultime pagine della prefazione si riprende un tema di rilievo dell’intervista, vale a dire «il prossimo conclave»: un tema che, in determinati ambienti, sta in equilibrio tra l’intrigo e l’ossessione.
Il 27 gennaio 2023 era stata programmata l’uscita di un recente libro di un cardinale originario della Guinea, Robert Sarah (nato nel1945). Il cardinale, esponente di rilievo dell’orientamento conservatore al vertice delle istituzioni della Chiesa cattolica, è entrato in urto con papa Francesco. Da lui nominato il 23 novembre 2014 prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, nel giugno 2020, al compimento del 75º anno di età, fu riconfermato donec aliter provideatur. Il 20 febbraio 2021 papa Francesco ha accettato la sua rinuncia all’incarico.
Il Catechismo della vita spirituale è una traduzione dal francese, in una linea editoriale che va dalla casa editrice parigina Fayard all’editore Cantagalli di Siena, al cui interno il cardinale Sarah ha pubblicato molti libri in francese, poi tradotti in italiano [nell’immagine il cardinale con monsignor Gänswein]. All’interno di tale collaborazione si è collocata la vicenda imbarazzante di un libro sul sacerdozio cattolico, presentato come scritto a quattro mani col “papa emerito” Benedetto XVI – un’attribuzione poi attenuata nelle traduzioni [l’originale in lingua francese: Benoit XVI, Cardinal Robert Sarah, Des profondeurs de nos cœurs, Paris, Fayard, 2020, mentre in italiano: Robert Sarah, con Joseph Ratzinger (Benedetto XVI), Dal profondo del nostro cuore, a cura di Nicolas Diat, Siena, Cantagalli, 2020]. Quanto accaduto rappresentò un vero e proprio scandalo editoriale: rivelando in primo luogo che si era approfittato della condiscendenza del “papa emerito” e, soprattutto, che ci si voleva avvalere della sua autorevolezza per ostacolare gli orientamenti di papa Francesco.
«Rivisto e ampliato, nella nuova versione è inedito» il testo Il sacerdozio cattolico, apparso in quel libro, è stato inserito nel libro stampato nel mese di gennaio del 2023: un volume che, in maniera del tutto legittima, era stato preparato da tempo: Che cos’è il cristianesimo. Quasi un testamento spirituale, a cura di Elio Guerrero e Georg Gänswein (Milano, Mondadori, 2023). Sulla copertina a caratteri cubitali spiccava il nome dell’autore: Benedetto XVI (sulla bandella: «Benedetto XVI, nato in Baviera nel 1927»): come Benedetto XVI era stata sottoscritta la prefazione il 1° maggio 2022, chiedendo che il volume fosse pubblicato soltanto dopo la sua morte.
Scelta senza dubbio sagace dal punto di vista editoriale, gravida però di ambiguità nella misura in cui si prolungava di fatto un’autorità magisteriale, che evidentemente si riteneva ancora detenuta dal “papa emerito”. Alcuni di quei testi, scritti dopo la sua rinuncia al pontificato, erano già stati pubblicati nel corso del decennio successivo alla rinuncia. Vi erano compresi testi che il “papa emerito” si era lasciato indurre a rendere pubblici, non riuscendo a sottrarsi alle pressioni esercitate su di lui, e che avevano comportato un’oggettiva interferenza negli orientamenti del pontificato di papa Francesco. In particolare un testo: La Chiesa e lo scandalo degli abusi sessuali (Die Kirche und der Skandal des sexuellen Mißbrauchs), pubblicato sul periodico conservatore bavarese «Klerusblatt» (4, 2019, pp. 75-81) – aveva rilanciato l’inaccettabile ipotesi che attribuiva alla rivoluzione sessuale degli anni ’60 la causa della diffusione della pedofilia. Intervento prontamente tradotto e pubblicato sul sito del «Corriere della Sera» il 12 aprile 2019.
Al termine della bandella, un’ultima frase aveva il sapore della excusatio non petita: «In vita, Benedetto XVI non sempre è stato compreso. Nessuno, tuttavia, ha potuto negare la lucidità del suo pensiero e la forza delle sue argomentazioni, che quest’ultima opera egregiamente raccoglie».
Parlare di una più ampia strategia può forse essere ingannevole ed eccessivo, laddove basterebbe sottolineare la oggettiva consonanza di orientamenti e convergenza di opinioni. D’altro canto non si può limitare l’attenzione a realtà isolate, senza prendere atto – come in questo caso – di un quadro di riferimento più ampio.
Per la politica editoriale di Joseph Ratzinger, per la vicenda del volume edito con il cardinale Sarah e per altri interventi che ebbero luogo dopo la rinuncia di Benedetto XVI, si veda Roberto Rusconi, Joseph Ratzinger-Benedetto XVI: teologo, cardinale, papa (Brescia, Morcelliana, 2021).