“IL RATTO DEL FANCIULLO” – IL CASO MORTARA

“IL RATTO DEL FANCIULLO” – IL CASO MORTARA

Il giorno 16 ottobre 2023 la rete satellitare Sky ha messo in programmazione il film di Marco Bellocchio, Rapito, presentato al festival cinematografico di Cannes il 23 maggio e due giorni dopo uscito nelle sale italiane (peraltro il 16 ottobre è l’ottantesimo anniversario della retata nazista degli ebrei romani).

Il film aveva riacceso l’attenzione sulla vicenda di cui fu protagonista, e vittima, Edoardo Mortara. Siamo nel 1858, a Bologna, allora all’interno dello Stato della Chiesa, governato da un Papa Re, Pio IX. In verità, si era a poco meno di un anno dalla perdita di tutti i territori di quello Stato, annessi al neo-nato Regno d’Italia ad eccezione del Lazio.

Edgardo è un bambino di sei anni, che fa parte di una famiglia ebraica. Presso i Mortara prestava servizio una donna cristiana. In un momento in cui sembrava che le sue condizioni di salute ne mettessero in pericolo la vita, di nascosto quella lo battezzò, per evitargli la sorte dei bambini non battezzati di finire nel Limbo – da cui non sarebbe mai uscito. Era un timore particolarmente diffuso. Si veda un altro bellissimo film, Piccolo corpo, di Laura Sarmani (uscito nelle sale nel febbraio 2021). Una giovane madre partorisce una bambina morta, che quindi non poteva essere battezzata. Allora si mette in cammino per raggiungere un lontano santuario “a répit”: dove si credeva che un morticino avrebbe ripreso vita il tempo necessario per impartirgli il battesimo.

Quando si viene a sapere del battesimo del piccolo Edgardo, implacabilmente si mette in moto una meccanismo inarrestabile. Dal momento che la legislazione dello Stato pontificio prevede che un bambino cristiano non possa essere allevato in una famiglia ebraica, l’inquisitore di Bologna fa intervenire la polizia ed Edoardo viene sottratto ai suoi genitori – rapito!

Egli ricomparirà qualche tempo dopo e, assunto il nome di Pio – evidente richiamo al papa -, diventerà sacerdote.

Alcuni elementi delle vicenda meritano di essere sottolineati.

A livello internazione vi fu una levata di scudi contro il provvedimento. Sul New York Times apparvero numerosi  articoli e la satira intervenne in maniera impietosa. Le recenti vicende politico-militari, che porteranno alla dissoluzione dello Stato della Chiesa, esasperarono il carattere anticlericale delle prese di posizione.

Le rivendicazioni, sia della famiglia e sia delle autorità ecclesiastiche, erano comunque accomunate da un carattere sacrale, quasi materialista. Se nasci da una madre ebrea, sei inevitabilmente ebreo. Se vieni battezzato, diventi immediatamente cristiano.

Venuto meno il potere temporale del papa, l’inquisitore fu denunciato e processato. Alla fine il frate domenicano fu assolto, perché il suo avvocato, un difensore d’ufficio,  sostenne inmaniera efficace che non fosse punibile, in quanto aveva applicato la legge al momento in vigore (Si tratta di un’argomentazione che, dopo il processo ad Eichmann, al giorno d’oggi lascia perlomeno interdetti).

Nel film emerge chiaramente il punto di vista del regista, cui interessava sottolineare il primato della coscienza. Marco Bellocchio ha dichiarato di essersi liberamente ispirato a un volume di Daniele Scalise, Il caso Mortara. La vera storia del bambino ebreo rapito dal papa (Milano, Mondadori, 1997, ripubblicato nel  2023). Questi, giornalista e scrittore, si è prevalentemente occupato di discriminazioni di tipo razziale e sessuale. Nel 1999 si era pronunciato contro la causa di beatificazione di Pio IX, proprio in relazione alla storia di Edgardo Mortara. Per inciso, la proiezione del film ha occasionato una risentita difesa del pontefice da parte dei suoi apologeti (che avevano un rinomato predecessore in Vittorio Messori, curatore di Io, il bambino ebreo rapito da Pio IX. Il memoriale inedito del protagonista del caso Mortara. Milano, Mondadori, 2005).

Curiosamente, non si faceva il nome di David Israel Kertzer, uno storico statunitense che insegna alla Brown University (Rhode Island),  vincitore di un Premio Pulitzer nel 2015, e autore di volume intitolato: The Kidnapping of Edgardo Mortara (Prigioniero del papa re. Milano, Rizzoli, 1996), da cui era stata attirata l’attenzione su quella vicenda.

Lo storico è spesso presente sulla scena italiana e compariva il 26 ottobre 2022 nella presentazione di una eccellente mostra documentaria, organizzata a Bologna: “Il ratto del fanciullo”. Il caso Mortara e la Bologna pontificia nei documenti dell’Archiginnasio, aperta dal 22 maggio al 1° settenbre 2023, in coincidenza con l’uscita del film di Bellocchio (per fortuna consultabile come “mostra in rete”: Il caso Mortara nella Biblioteca dell’Archiginnasio”- http://bimu.comune.bologna.it/biblioweb/mostra-caso-mortara/ ). Nella presentazione si legge: Questo sito è un percorso bibliografico digitale  fra le fonti del “caso Mortara”. Tra una notevole quantità di documenti, criticamente presentati, vi si può leggere anche la Difesa del padre Pier Gaetano Feletti imputato come inquisitore del Santo Uffizio del ratto del fanciullo Edgardo Mortara davanti al Tribunale civile e criminale di prima istanza in Bologna, ivi stampata nel 1860.