DON MILANI: UN EQUIVOCO?

DON MILANI: UN EQUIVOCO?

Il priore di Barbiana era appena scomparso, quando alla Casa della Cultura a Milano si tenne un dibattito tra studenti e Pier Paolo Pasolini. Al centro della discussione era la Lettera a una professoressa, scritta da don Lorenzo Milani con i suoi allievi e pubblicata dopo la sua morte: La cultura contadina nella scuola di Barbiana apparve nel gennaio del 1968 nella pagine di Momento.

Pasolini riprese in parte le valutazioni espresse nel 1967, quando volle mettere in evidenza le ombre che, a suo parere, le luci accese sul priore di Barbiana non lasciavano intravedere. A proposito della raccolta di lettere, stampata a cura della madre, sulle pagine di Tempo, l’8 luglio 1973, apparve un suo articolo alquanto critico: Don Lorenzo: «Lettere alla mamma» (o meglio «Lettere di un prete cattolico alla madre ebrea»).

È stata soprattutto la Lettera a una professoressa, sull’esclusione scolastica, scritta da lui con i propri alunni e pubblicata dopo la precoce scomparsa (1923-1967), a richiamare l’attenzione sul sacerdote fiorentino, nel 1954 esiliato dalla Chiesa del cardinale Ermenegildo Florit in una sperduta parrocchia dell’Appennino. Ad essa è stato dedicato un numero davvero notevole di pubblicazioni.

Nel 2017 a Barbiana era “salito” un gruppo di giovani studiosi, guidati da Raimondo Michetti e Renato Moro. Una volta “discesi”, avevano pubblicato in quell’anno un libro, i cui contributi mettevano in luce il carattere di icona assegnato al sacerdote dopo la pubblicazione di Lettera a una professoressa.

Nel frattempo una raccolta degli scritti di don Lorenzo Milani era stata pubblicata nei Meridiani di Mondadori due corposi volumi: Tutte le opere di don Lorenzo Milani.

Il 20 giugno 2017 papa Francesco visitava a Barbiana la tomba di don Lorenzo Milani. Il pontefice si era recato in precedenza a Bozzolo, il piccolo comune del mantovano, alla tomba di don Primo Mazzolari, che ne era stato parroco. Ancora una volta si verificava la riabilitazione tardiva di due personaggi molto diversi fra loro, accomunati dal fatto che alla loro scomodità la gerarchia aveva risposto con l’emarginazione e con la condanna.

Nel 2023 ricorreva il centenario della nascita di don Milani. Ciò ha dato lo spunto alla costituzione di un comitato che provvedesse alla sua celebrazione, sotto l’egida del motto che campeggia su una parete della scuola di Barbiana: “I Care” ( tale motto è l’esatto opposto del motto fascista: “Me ne frego”).

Peraltro, sulla ricorrenza ha gettato un’ombra la controversia legale che ha opposto tra loro gli “eredi spirituali” del sacerdote, la famiglia di Michele Gesualdi e la Fondazione don Milani, a proposito dell’archivio del priore di Barbiana. La risoluzione è stata affidata ai giudici, ed il suo esito è importante per il rilievo che, anche in questo caso, la documentazione riveste.

Assolutamente non celebrativo è stato, invece, il libro di uno storico della pedagogia, Adolfo Scotto di Luzio, L’equivoco don Milani, uscito proprio quell’anno. L’accurata analisi dello studioso è racchiusa tra la frase impressa sulla copertina: «Perché un prete? Perché il massimo di attese democratiche riguardo alla scuola vengono riversate su un uomo che detestava la scuola pubblica? Don Milani ci mette di fronte al problema di una società che diventa democratica sulla base di una cultura profondamente estranea alla democrazia», e la conclusione del testo sulla quarta di copertina: «A pensarci è sorprendente come una figura così complessa, piena di tante cose, ambigua, contraddittoria e indubbiamente carica di fascino sia stata poi ridotta al figurino senza spessore del pedagogismo nostrano. L’ideologia che nel nome di don Milani pretende di bandirne il messaggio finisce così per imprigionare il prete a Barbiana ma svuota contemporaneamente Barbiana di ogni significato».

 

Riferimenti bibliografici

Pier Paolo Pasolini, La cultura contadina della scuola di Barbiana, in Momento, IV, 1968. Ripubblicato in Pier Paolo Pasolini, Saggi sulla politica e sulla società, Milano, Mondadori, 1999.

Pier Paolo Pasolini, Scritti corsari, Milano, Garzanti, 1975.

don Lorenzo Milani, Tutte le opere. Edizione diretta da Alberto Melloni, a cura di Federico Ruozzi e di Anna Carfora, Valentina Oldano, Sergio Tanzarella, Milano, Mondadori, 2017.

Salire a Barbiana : don Milani dal Sessantotto a oggi, a cura di Raimondo Michetti e Renato Moro. Con un’intervista a Tullio de Mauro, Roma, Viella, 2017 (Sacro/santo, n.s., 24).

Adolfo Scotto Di Luzio, L’equivoco don Milani, Torino, Einaudi, 2023.